Metodologia

L'azione di cura, di accompagnamento e di sostegno è costantemente accompagnata da una metodologia esplicita e consapevole che cerca di raccogliere dentro un pensiero generale riflessioni, esperienze e buone prassi che caratterizzano il nostro lavoro!

La progettazione pedagogica

La progettazione pedagogica si articola su tre livelli, tra i quali esiste una necessità logica di coerenza e coordinamento:

Progetto pedagogico generale

Si tratta del contesto esplicito in cui reperire un criterio per decidere le diverse azioni che l’educatore mette in atto. Questo contesto, organizzato in “mappe”, consentiranno la realizzazione dei progetti educativi diversificati in base alle peculiarità del soggetto. Il sistema di finalità del progetto è organizzato secondo sei ambiti diversi:

  • interiore-caratteriale, basato quindi sulle connotazioni spirituali, religiose e caratteriali della persona;
  • cognitivo-conoscitivo, relativo alla capacità della persona di comprendere la realtà che la circonda;
  • etico-valoriale, che prende in esame i valori di un determinato contesto, individuale e sociale;
  • affettivo relazionale, che riguarda gli scambi più profondi tra persone, le emozioni, i sentimenti;
  • sociale-relazionale, che riguarda le capacità di integrarsi nei contesti sociali;
  • pratico-operativo, che si riferisce alla capacità di prendersi cura di sé e di sapersi esprimere sul piano fisico-motorio e manuale.

Il progetto (annuale) di casa

Si tratta del passaggio necessario affinchè le previsioni enunciate nel progetto generale si trasferiscano coerentemente nei progetti individuali di ogni singolo ragazzo.

I progetti annuali di casa, sono fra di loro diversi, non sono applicabili ed utilizzabili indifferentemente da una casa all'altra e quindi vanno quindi periodicamente aggiornati e modificati.

Il progetto è organizzato attraverso un sistema di obiettivi ed attività idonee che ripercorrono i sei ambiti previsti nel progetto pedagogico generale. È frutto di un vigoroso processo ideativo che lo accompagna nell’implementazione tipica di ogni gruppo di lavoro che sfocia nel marcare fortemente il carattere di originalità.

Il progetto educativo personalizzato

Viene redatto tenendo conto dei contenuti della relazione di inserimento presentata dal Servizio Sociale e delle prescrizioni contenute negli eventuali Decreti del Tribunale per i Minorenni ed è aggiornato coerentemente agli obiettivi definiti nel progetto globale di intervento.

Il progetto educativo individualizzato descrive l'intenzionalità educativa assunta dall'equipe che accoglie il bambino dopo un periodo di osservazione e di conoscenza reciproca, confrontandosi con il bambino e, dove possibile, con la sua famiglia.

I contenuti previsti dal progetto sono la descrizione degli elementi rilevanti della storia personale e familiare, la descrizione delle capacità e delle disposizioni del bambino e gli obiettivi di crescita, personalizzati e realizzabili nel tempo previsto di durata del progetto.

I principi dell’intervento educativo

Alcuni pensieri che potremmo definire “fondativi” nel definire i principi dell’intervento educativo si possono cogliere in maniera trasversale nelle tre fasi in cui il percorso di accoglienza viene idealmente suddiviso: ammissione, presa in carico e dimissione/post-dimissione.

Responsabilità

Ogni passaggio attraverso cui si articola ciascun progetto deve essere caratterizzato dalla possibilità di individuare i tipi di responsabilità che lo accompagnano.

Qualità della comunicazione

Qualità della comunicazione. Sottolinea la necessità di costruire contesti - fisici e relazionali - rispettosi e attenti ai bisogni e alla condizione del bambino in tutte le situazioni che lo riguardano.

Partecipazione dell famiglia

Partecipazione della famigli. Così come è ritenuta fondamentale la partecipazione del bambino e del ragazzo, nella misura in cui è possibile, anche quella dei suoi genitori è necessaria, nei modi e nei tempi opportuni.

Progetti, strumenti e procedure metodologiche

Progetti, strumenti e procedure metodologiche. Mentre vengono definite “prestazioni minime” quelle che devono essere garantite a tutti i bambini, molta attenzione viene posta alla necessità di personalizzare gli interventi, di andare vicini alla situazione di ciascuna famiglia e di studiare di volta in volta i passaggi da fare, per garantire la qualità degli interventi.

Presenza costruttiva

Presenza costruttiva. Un principio relativamente recente vuole rendere costruttiva al Villaggio la presenza di bambini, ragazzi, famiglie che appartengono a contesti culturali (e talvolta religiosi) diversi tra loro.

Quality4Children

Grazie ad una collaborazione fra l’Associazione SOS Villaggi dei Bambini Italia e SOS Villaggio di Trento è stata possibile la “riscrittura” degli standard “Quality4Children”, un progetto realizzato da tre grandi organizzazioni europee che da decenni si occupano di servizi rivolti a bambini temporaneamente privi di cure parentali adeguate ed accolti in situazioni di residenzialità: IFCO (International Foster Care Organisation), FICE (Fédération Internationale de Communautés Éducatives) e SOS Kinderdorf International.

Nella riscrittura in questione non c'è stata perdita di riferimento al modello generale, ma arricchimento dello stesso. Gli standard servono a garantire uno stesso livello di qualità di vita a tutti i bambini e alle loro famiglie che versano in situazioni finanziarie diverse.

La legge nazionale prevede che l'allontanamento del bambino dalla propria famiglia debba avere carattere di temporaneità e al tempo stesso essere orientato ad un suo rientro presso i genitori. Per fare ciò, il Villaggio si muove in due direzioni: innanzitutto nel percorso di rientro in famiglia è ritenuto possibile il passaggio da un’ accoglienza al Villaggio in forma residenziale ad una in forma diurna, rimanendo nella stessa casa in cui era stato accolto fin dall'inizio e mantenendo quindi le relazioni costruite in seno ad essa. Inoltre, sempre nella fase di rientro a casa presso i propri genitori è possibile attivare un progetto di accompagnamento del bambino da parte di un educatore del Villaggio che li sostiene nella relazione con i propri genitori e favorisce lo sviluppo di competenze genitoriali.

L'equipe di lavoro

La presenza di una equipe di educatori consente di realizzare accoglienze diversificate a seconda dei bisogni dei bambini.
Il Villaggio propone due tipi di equipe: una dedita alla gestione dei servizi residenziali, uno per quelli semiresidenziali.

Servizi residenziali

illustrazione educatore professionale

Educatori professionali

L’equipe che si occupa dei servizi residenziali è composta da 5 figure miste, una delle quali assume il ruolo di responsabile di equipe, i quali vivono stabilmente con i minori accolti e si dedicano a tempo pieno alla loro cura ed educazione.

illustrazione operatore colf

Colf

Una collaboratrice familiare viene addetta principalmente ai lavori domestici: gestisce la casa curandone la pulizia e l’ordine, cucina e prepara i pasti, ma si occupa anche della cura dei bambini presenti in famiglia, fornendo un importante supporto al ménage familiare.

Servizi semi residenziali

illustrazione educatrice professionale

Educatori professionali

La permanenza di questa comunità viene gestita da due educatori: viene posta molta cura nella stesura dei loro orari di presenza, in modo tale da garantire ai ragazzi il massimo della continuità e familiarità alle relazioni con loro.